La Via del Ferro è un interessante itinerario tematico realizzato e attrezzato dalla Comunità Montana Val Brembana nel 2004 unendo le ex-miniere e gli ex-forni fusori della Val Torta con Mezzoldo. Per la precisione la località di Falghera di Valtorta (alt. 1145) con la frazione San Giovanni di Mezzoldo (alt. 798) per una lunghezza di circa 25 km e un dislivello di 870 metri.
L’itinerario si compone di tratti su sentiero, mulattiera, strade sterrate o asfaltate comunali o provinciali. Con questa operazione si è voluto portare a conoscenza e a mettere in valore un tema storico di focale importanza per questo settore occidentale del bacino brembano, da sempre connotato dall’estrazione di metalli ferrosi esportati sia oltre il crinale orobico sia in pianura e in molti casi già con prodotti semi-lavorati nelle fucine della valle.
La lunga vicenda economica ha avuto nei secoli risvolti sociali, politici, geografici e, perfino, linguistici (influenze di termini nordici causati dalla presenza di maestranze germaniche).
Geografici poiché la Val Torta fu a lungo inclusa nei territori milanesi con l’attigua Valsassina, altra rilevante area mineraria;
politici poiché la supremazia era dettata da nobili famiglie di estrazione milanese o comasca come i Torriani;
sociali per il coinvolgimento di tutta la comunità locale in questa particolare attività, non solo con il duro lavoro del minatore ma anche con le mansioni accessorie: dal boscaiolo al carbonaio, dal somiere ai fabbri ferrai. Risulta pertanto evidente riconoscere la Via del Ferro come una delle quattro grandi direttrici storico-escursionistiche della Val Brembana.

Con l’obiettivo di presentare percorsi escursionistici che abbiano la prerogativa della massima separazione e/o protezione dal traffico veicolare, vi presentiamo, per la Via del Ferro, un percorso alternativo – peraltro già in origine indicata come ‘VARIANTE ALTA” che, in sintesi, si riassume nel collegamento Santa Brigida – Cusio – Colle della Maddalena – Ornica – Colle Dudello – Cantello – Valtorta.

Sotto il profilo storico, che risulta essere uno degli elementi determinanti nella scelta del tracciato, il riferimento corre a una mappa pubblicata nel 1963 nel volume dell’economista Armando Frumento, dal titolo “Imprese lombarde nella storia della siderurgia italiana”.
In tale elaborato, dal titolo “Vie di comunicazione siderurgica della Valsassina nel Settecento”, si evince che i due principali percorsi di smercio del minerale ferroso da e per la Valsassina, all’interno delle “Terre di San Marco “, erano due:
1) la Via di fondovalle del T. Stabina da Olmo al Brembo a Valtorta;
2) la Via “in quota” da Averara/Santa Brigida a Cusio e Ornica. Tali percorsi sono ripetuti e confermati dalle coeve e successive cartografie, fino alle levate dell’Istituto geografico militare della fine del XIX secolo.
Il tracciato proposto mantiene quegli elementi di storicità, e che in parte si ritrovano anche nella struttura fisica dei sentieri interessati, tali da accreditarne la validità.

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