Comune di Cusio

Il passaggio della Via del Ferro nel comune di Cusio unisce i due principali valichi di ‘bassa’ quota in senso est-ovest, ovvero la Colla e il Colle della Maddalena a quote relativamente modeste rispetto alla conca in cui giace il territorio comunale (alt. 1026). Il percorso gradevole e non faticoso interessa strade campestri sterrate e un lungo tratto di scalinata a gradini all’interno dell’ambito urbanizzato del capoluogo.

Tracciato Storico

Itinerario escursionistico

Difficoltà:
Lunghezza percorso: 2680m
Dislivello: 320m
Tempo di percorrenza: 1:05
Note: "Segnaletica: segnaletica CAI senza riferimenti alla Via del Ferro.
Connessioni con trasporto pubblico: Ornica.
Ricettività: Ornica (il Comune si qualifica come ‘Albergo diffuso’).
Altri percorsi escursionistici convergenti: Sentieri tematici AltoBrembo; sentiero CAI 105 per i Pianoni; sentiero CAI 107 per il Passo di Salmurano e Rifugio Benigni; rete sentieristica locale di Ornica (6 itinerari con segnavia colorati)."
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Antico mulino

L’Antico Mulino di Cusio risale alla metà del XVII secolo, o meglio, a quella data risale il più lontano documento che parla della struttura. Costruito in pietra locale, con tetto in ardesie, è stato oggetto di un restauro conservativo che si è concluso nel 2014. Al suo interno ingranaggi e macine funzionano come un tempo, con la forza dell’acqua del vicino torrente, ed è proprio l’acqua, che attraverso un’apposita tubazione raggiunge la ruota del mulino, l’elemento che attiva l’ingranaggio facendo rivivere ogni volta la magia della macinatura. Tutt’oggi sono numerosi i coltivatori di mais che scelgono di macinare il frutto della loro fatica in questo antico e prezioso mulino, per ottenere un prodotto di qualità proprio come si faceva un tempo. La ruota esterna, un tempo in legno, a causa dell’usura era stata sostituita con una in metallo, mentre ingranaggi e componenti interne mantengono la struttura originaria in legno (https://www.altobrembo.it/tema/antico-mulino-di-cusio/).

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Chiesa parrocchiale di Cusio

Fino al 1785 diocesi di Milano, dedicata a S, Margherita d‘Antiochia, si rese autonoma dalla chiesa madre di S. Brigida fin dal 1476, aggregandosi pure la Cura della chiesa di Ornica. La prima chiesa è di antica data, in stile romanico locale, ad aula semplice con presbiterio soprelevato di alcuni gradini e tutta affrescata, come ci dicono i resti di alcuni affreschi presenti in chiesa e soprattutto abbellita nel 1517 dall’ancona lignea, con i sei scomparti del polittico dipinto dal grande pittore Andrea Previtali (1470/80-1528) e pagata dalla gente con ben 3.000 sacchi di carbone! Nell’antica chiesa per due volte, nel 1566 e nel 1582, venne in visita pastorale S. Carlo Borromeo. Nel 1748 la chiesa viene completamente ricostruita su progetto del mastro luganese Antonio Beragio e riconsacrata nel 1754 dal cardinale di Milano Pozzobonelli, il cui stemma è affrescato sulla facciata accanto a quello di S. Carlo. La chiesa venne ulteriormente ampliata nel 1908 su progetto dell’arch. Elia Fornoni. Molto raccolto ed equilibrato lo spazio interno, dominato dalla grande croce sul presbiterio, che richiama la croce gemmata nelle prime chiese cristiane, opera dell’artista Elio Bianco, come pure l’altare conciliare. Il coro è opera di intaglio e di intarsio di Angelo Regazzoni del 1782, mentre il grande artista locale Antonio Rovelli (1640-1710) ci ha lasciato la cattedra, un magnifico inginocchiatoio, il confessionale delle donne in fondo alla chiesa e gli armadi in sacrestia, opere precise e notevoli per intaglio ed intarsio. Tra i dipinti, oltre il citato polittico del Previtali, molto belle le tele del veneto Pietro Damini (1592-1631) il Cristo placato dalla Vergine, sul presbiterio e la tela con le figure di S. Antonio e S. Giuseppe, così come il quadro della Vergine in dolce attesa opera di Gian Battista Guerinoni. Tra i parati viene conservato un piviale con continenza, in seta e ricami a filo d’oro, opera cinese del ‘500 (https://www.visitbrembo.it/it/dove-andare/poi/chiesa-parrocchiale-di-santa-margherita-a-cusio).

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Oratorio di Santa Maria Maddalena

Sorge al passo, sul colle che porta l‘omonimo nome, lungo l‘antica strada per il monte Avaro e per Ornica. Antica chiesa di origine medievale, è una piccola costruzione in stile romanico locale, a semplice aula assembleare e con un piccolo presbiterio rettangolare. L‘antico campanile, solido ma ben proporzionato, la rende una costruzione armonica e ben inserita nel verde ambiente del passo. È luogo di culto già da antica data e oggetto di lasciti e mansioni da parte della popolazione e retto da Sindaci e Tesorieri. L’interno semplice invita al raccoglimento ed un tempo era illustrato da affreschi di cui si possono ammirare alcuni lacerti, opera di locali frescanti della valle Averara. L’altare era ornato da buoni lavori di intaglio e di intarsio della locale bottega dei Rovelli, cui si deve il credenzone in sacrestia, come pure il grande mobile oggi nella sacrestia della parrocchiale. Molto bello e ben conservato il Crocifisso quattrocentesco che domina la chiesa e che nell’andar per luoghi verdi e riposanti invita alla pace e alla serenità (https://www.visitbrembo.it/it/dove-andare/poi/oratorio-di-santa-maria-maddalena).