La Strada Taverna è una mulattiera che risale la dorsale divisoria fra la Val Brembilla e la Val Brembana, sulla linea di confine fra i comuni di Val Brembilla e Zogno. Da varie fonti viene ricordata come strada ‘antica’, il cui nome originario fu di Strada Meneghina a causa di un nucleo con questo nome, ubicato lungo il percorso. Esso prende avvio nelle vicinanze dei Ponti di Sedrina e dello storico Ponte Cappello, all’imbocco della Val Brembilla. In viva ascesa raggiunge e attraversa diversi piccoli nuclei rurali guadagnando di quota fino a pervenire ai declivi prativi di Castignola e al borgo di Catremerio. Col nome di Taverna si spinge fino alla soprastante Forcella di Crosnello. Dopodiché il tracciato raggiunge in costa i nuclei di Sussia per poi ramificarsi in varie direzioni vuoi discendenti verso San Pellegrino vuoi dirette agli alpeggi posti attorno al Monte Sornadello o al valico del Mercante del Ferro che riporta ai trasporti del minerale dalle miniere della Valtorta. Diversi interrogativi si conservano tuttora riguardo le origini, la datazione e le destinazioni di questa via di comunicazione avvalorati dall’indiscusso pregio delle sue opere strutturali, specie nel primo tratto del percorso, fino a Castignola. Il tracciato è segnalato come sentiero CAI 592.
Tracciato Storico
Itinerario escursionistico
Difficoltà:Posta lungo il primo tratto della Via Taverna, raffigura la Madonna col Bambino, San Giorgio e San Gaetano. Di particolare soavità il volto di Maria. Data di costruzione imprecisata. Una seconda santella, intitolata a Papa Giovanni XXIII si trova poco più a monte.
Sono cinque spalti, uno sopra l’altro, guadagnati alla coltivazione con una potente struttura di sostegno, composta di massi ciclopici – i più grandi agli spigoli – che ricordano le terrazze peruviane di Macchu Picchu. «Gli stessi massi appaiono infatti squadrati e posati in perfetto equilibrio nonostante il peso sia nell’ordine dei quintali differenziandosi così dai tradizionali muri a secco, molto più recenti rispetto alle “megalitiche mura” orobiche. Viste le dimensioni, è difficile ipotizzare un loro utilizzo per realizzare dei terrazzamenti oppure segnare i confini dei pascoli circostanti, quanto piuttosto è più probabile uno scopo mistico come indicato da Adriano Gaspani, membro dello staff dell’Osservatorio Astronomico di Brera (Milano). In un suo studio il ricercatore bergamasco ha avanzato l’idea che i fabbricati siano frutto di una comunità organizzata presente nell’area a cavallo fra il IV e il III secolo avanti Cristo e decisa a orientare le strutture murarie in base ad alcune posizioni del sole». https://www.bergamonews.it/2022/08/21/ca-marta-storia-dei-ciclopici-muraglioni-della-val-brembana/540450/.
Situata nella contrada di Prato Nuovo e sulla strada per Carnito all’incrocio con la Strada Taverna, è contraddistinta da forme molto semplici. Si può comunque ammirare il piccolo altare con una splendida cornice in stucco. Data di costruzione: XVIII secolo.