Proseguendo nella risalita del fondovalle, la Via Mercatorum entra infine nel territorio comunale di Serina. Evitando la strada provinciale, il percorso oltrepassa il Torrente Serina, poco sopra Rosolo e risale la sponda sinistra su una vecchia mulattiera in ambito boschivo. Prendendo quota se ne uscirà alle porte della frazione Bagnella, per poi seguire la viabilità comunale su strada rotabile fino ad entrare nel capoluogo. A Serina la Variante Bassa della Via Mercatorum si unisce alla Variante Alta proveniente da Trafficanti per proseguire alla volta del Passo della Crocetta e di Dossena.
Tracciato Storico
Itinerario escursionistico
Difficoltà:In antico, senza precisa datazione era denominata “Casa Torre” e dedicata al Divin Salvatore, poi reintitolata a San Pantaleone. L’edificio è circondato da un porticato. Interno a unica campata con cantoria e pulpito ligneo settecenteschi. Sull’altare statua del Santo.
La disposizione longitudinale del centro storico, che si sviluppa su una lunghezza, in lieve ascesa, di oltre un chilometro richiama il ruolo assunto dall’asse stradale direttore della Via Mercatorum. L’episodica agglomerazione di alcuni brani edilizi ha dato un’identità propria in forma di contrada: da sud a nord s’incontrano Bosco, Maurizio, Meza Ca’, Piazza, Castello, Carrera, Valle.
Una particolare impronta ‘moderna’ al centro storico è data dalla proliferazione di ville e villini in stile tardo-eclettico con qualche semplice aderenza al liberty. Furono i segni più distintivi di un turismo villeggiante in nuce a favore di una borghesia proveniente da Bergamo.
Moderna installazione scultorea realizzata nel 2015 dall’artista locale Paolo Bonaldi. Il celebre pittore è nativo di Serina. Alcuni suoi capolavori sono presenti nella chiesa della SS Annunciata.
Fu edificato tra il 1643 e il 1675 a seguito di una donazione del benefattore di Serina Giovanni Pietro Tiraboschi Bombello. Suo lascito fu la creazione di questo monastero per le monache di clausura Domenicane. All’interno ci sono due bei chiostri con portici. La chiesa annessa è dedicata alla S.S. Trinità come il Monastero.
Giovanni Battista Caniana fu il progettista della chiesa dedicata a Santa Maria Annunciata edificata tra il 1704 e il 1744. Presenta un’alta facciata a due ordini ed è stata costruita su un tempio più antico del XV secolo, di cui rimangono tracce nel piccolo portico a cuspide e nel portale.
L’interno è sormontato da un’elegante cupola ed arricchito da stucchi e decorazioni settecentesche di Eugenio e Muzio Camuzio. Sul terzo altare a sinistra si trova il Cristo risorgente di Jacopo Palma il Vecchio, grande pittore cinquecentesco serinese. Nel primo altare a destra, una tela seicentesca di Maffeo Verona rappresenta il martirio di Sant’Orsola e delle sue compagne. Nel coro e nella controfacciata sono collocati gli affreschi di Giovan Battista Rodriguez, che raffigurano l’Adorazione dei pastori e dei magi e Storie della vita di Gesù e di Maria. I pregevoli intagli del coro e dell’altare maggiore sono stati attribuiti a Giovan Battista Caniana. Il pulpito e le cantorie sono state realizzate sempre su progetto dei Caniana. La Chiesa dispone di un pregevole organo, realizzato da Andrea Luigi e Giuseppe II Serassi, famiglia di organari lombardi, tra le più celebri e importanti d’Italia. L’organo, dotato di circa duemila canne con rare particolarità sonore e costruttive, fu costruito nel 1791, con recupero del materiale fonico del precedente organo Rogantino del sec. XVII.
Il portico, del XIV secolo, faceva parte dell’oratorio dei Disciplini. L’edificio quattrocentesco, subì svariate trasformazioni nel tempo ed in particolare furono eseguite svariate aggiunte in epoche diverse. Tra queste le stanze per il cappellano della Misericordia sul lato Ovest e la casa del parroco sul lato est. Il portico si apre su cinque arcate, di cui la prima e le ultime due sono più grandi della seconda e della terza, che corrispondono alla parte più antica del fabbricato. Sulle pareti si trovano alcuni pregevoli affreschi di fine 400.
Ubicata nella Contrada Meza Ca’, accanto a un edificio di fattura quattrocentesca contraddistinto da ferri alle finestre e dalla poderosa struttura in pietra, ha origine seicentesca con tre pinnacoli sommitali scolpiti in pietra.