Comune di Sedrina

L’itinerario turistico Via Priula entra nel territorio della Comunità Montana Val Brembana al presso il Ponte Ballerino di Clanezzo; quello escursionistico a Botta di Sedrina, proveniente dalle pendici di Monte Bastia in comune di Villa d’Almè e probabilmente connesso a un’antica percorrenza ‘alta’ di valle, molto precedente alla realizzazione della Strada Priula. Inutile sottolineare che entrambi i tracciati non corrispondono, se non in parte, laddove possibile, all’originario sedime storico della Via Priula, che riposa sotto l’attuale carreggiata della strada di fondovalle, ma offrono valide alternative garantendo, per quanto possibile, una separazione dalla viabilità motorizzata, quindi una certa sicurezza per i fruitori. La necessità di avvicinare i centri storici e altre attrattive monumentali isolate, che erano distribuiti lungo la Via Priula, nonché i vari punti d’appoggio logistici, suggerisce comunque di focalizzare i percorsi sulle principali località della valle con la possibilità di proporre tratti di percorrenza comune.

Tracciato Storico

Dalla «Contrada Campana; da qui si passava alla Botta dove si inerpicava di nuovo lungo l’attuale scalinata che porta dinanzi l’ingresso della Chiesa Parrocchiale. Prendeva poi per la contrada Lisso fino ad arrivare a Sedrina. Oggi Botta e Campana, vengono del tutto scavalcate dai due viadotti costruiti tra gli anni Sessanta e Settanta. La strada giungeva dunque a Sedrina che veniva attraversata per intero (le attuali via IV Novembre e via Roma). Poi ascendeva con una pendenza faticosa verso Sedrina Alta; qui la Priula passava sotto un porticato, abbattuto dagli Austriaci tra il 1820 e il 1822, e serpeggiava tra le abitazioni con una larghezza tale da non permettere in alcuni punti il transito simultaneo di due muli in direzioni diverse. Lasciata Sedrina Alta la strada volgeva verso Stabello; il Priuli fece in modo di rendere la discesa al ponte di Zogno (ora uno dei sei ponti di Sedrina) pi. dolce grazie a due tornanti. Questo era un altro tratto di difficile costruzione e molto faticoso a causa della pendenza che rimase comunque elevata. Tale ponte era già usato nel 1593 quando il Priuli decise di sfruttarlo per il nuovo tracciato. Un secondo ponte di legno sul torrente Brembilla immetteva in territorio di Zogno, spostando la via sul versante orografico destro del Brembo. Su uno sperone di roccia che divideva i due ponti esisteva una casa detta Comishàre, che la voce popolare identificava come dogana; non si hanno però documenti che lo attestino». (Estratto dalla Tesi di Laurea di Michela Lazzarini, Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura, 2009)

Itinerario escursionistico

Difficoltà: Escursionistico
Lunghezza percorso: 4570m
Dislivello: 330m
Tempo di percorrenza: 1:40
Note: Connessioni con trasporto pubblico: Botta, Sedrina, Ponti di Sedrina.
Ricettività: bar a Botta e a Sedrina.
Altri percorsi escursionistici convergenti: sentiero natura della Valle del giongo a Botta di Sedrina; sentieri per il Nido del falco e il Monte Canto Alto alla Sella di Tassera.
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Botta di Sedrina, Parrocchiale di S.Antonio Abate

Documentata dal 1397, fu smembrata dalla chiesa madre di Sedrina nel 1520 e appartenne in giuspatronato ai conti Vitali e Sottocasa. L’edificio è stato ricostruito in forme moderne. Botta è legata alla Strada Priula a motivo delle celebri “chiavi”, uno dei tratti più impegnativi della strada. La rotabile di oggi, molto più larga di quella di un tempo, ha cancellato le soluzioni tecniche che si impiegarono per vincere tale ostacolo: una serie di archi in ferro – ‘chiavi’ appunto – protesi nel vuoto, sopra il fiume, per sorreggere il piano viabile fatto di assi di legno. Una prima sistemazione delle Chiavi si ebbe nel 1812, scavando la roccia e portando il piano viabile a 3 metri di larghezza in modo da consentire il passaggio dei carri. Oggi di quegli apparati non resta nulla, se non nella memoria locale.

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Casa-torre comunale di Botta di Sedrina

Edificio a torre di tre piani con sottoportico passante e balconate lignee, con alcune aperture murate a tutto sesto. Probabile origine medievale.

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Sella di Monte Tassera

(alt. 632). Punto panoramico sul culmine del percorso.

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Sentiero dei Falchi

Sentiero di accesso ai Prati Parini e al rifugio dell’Associazione Falchi di Sedrina, percorribile anche in mtb e con varie installazioni educative. Sul percorso sono ubicate tre tradizionali ‘roccoli’ bergamaschi. Una bacheca informativa è ubicata lungo Via Cler, all’imbocco del sentiero.

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Sentiero storico Sedrina-Cler

Percorre la Strada Vicinale di Valle Pisoni (catasto storico). Nella parte alta ha selciatura e gradonatura lungo lo stretto varco del vallone. Un fonte e diversi tratti con muri di contenimento.

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Parrocchiale di S. Giacomo Maggiore

Schema interno gotico lombardo, fronte esterna rinascimentale di bella armonia, dovuta a Mauro Codussi, già autore della chiesa di San Michele dell’Isola a Venezia. Durante i restauri del 1944 fu ripresa una originaria abside trecentesca. All’interno due dipinti di pregio: Madonna in gloria e santi di Lorenzo Lotto (1542); Cristo morto di Giampietro Silvio, allievo di Tiziano. Da rilevare anche una tela seicentesca di Carlo Ceresa: Angelo Custode e una Madonna del Rosario. Numerosi arredi e paramenti sacri.

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Sedrina Alta

Tradizionale allineamento di edifici di epoca storica lungo il tracciato della Strada Priula. Questo tratto era particolarmente accidentato e acclive. Per l’accesso a Sedrina, dai Ponti, era necessario aggiogare altri animali ai carri per superare la sentita pendenza, come si nota nella Carta austriaca del 1856. I sedrinesi, nel tempo, svilupparono attività di supporto ai trafficanti (stallaggi, noleggio di animali da traino, locande) che in seguito si sono evolute in moderne attività di autotrasportatori.

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Ponti di Sedrina

Pittoresca sovrapposizione di ponti di varie epoche sulla forra del Brembo alla confluenza del torrente Brembilla. Leggenda vuole che il bandito Paci Paciana si fosse gettato da un ponte per sfuggire alla cattura. La Val Brembana ha due strettoie: una è la Goggia, oltre San Giovanni Bianco, l’altra è questa. Le strade corrono entro angusti passaggi che obbligano a gettare ponti. Col tempo questi sono diventati elementi di rilievo nel paesaggio e nella storia locale. I ponti di Sedrina sono sei, realizzati in epoche e tecniche diverse sui due corsi d’acqua: quattro di essi sono utilizzati (Variante alla SS 470, SP 23 per Zogno, pista ciclopedonale sul ponte della ex-Ferrovia della Val Brembana, SP 23 per Clanezzo)