Comune di Dossena

Nel suo andamento ‘traverso’ la Via Mercatorum travalica la Val Serina spostandosi verso la Val Brembana attraverso la soglia di Dossena, appoggiata a nord al Monte Castello. Il culmine del tracciato è ubicato al Passo della Crocetta, storico punto di passaggio non solo della Mercatorum ma di molte altre vie di transumanza in direzione di Oltre il Colle. L’abitato di Dossena, favorito da un pendio solatio, si è disperso nel tempo in piccoli e decorosi nuclei, oggi ricompresi in un ambito urbanizzato moderno ma sempre a bassa densità edilizia. L’antica via, diversamente dal tracciato ‘alto’ oggi indicato, transitava per l’edificio parrocchiale di San Giovanni Battista, per poi riprendere una direzione, tuttora confermata per Villa – il più antico insediamento abitativo – Pignolino e Bosco in Fuori. Alcune diramazioni della via, pur esse ricomprese nell’attuale valorizzazione della Mercatorum, raggiungevano il fondovalle brembano passando per San Gallo. Da rilevare che per gran parte del tracciato si cammina al di sopra dei 1000 metri d’altitudine.

Tracciato Storico

Itinerario escursionistico

Difficoltà:
Lunghezza percorso: 3760m
Dislivello: 80m
Tempo di percorrenza: 55 minuti
Note: "Segnaletica: placche metalliche e in legno discontinue.
Connessioni con trasporto pubblico: Dossena, Colle della Crocetta.
Ricettività: bar, ristorante e alimentari a Dossena.
Altri percorsi escursionistici convergenti: diramazione Variante Bassa della Via Mercatorum; sentiero CAI 599 per Val Parina."
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Colle della Crocetta.

Punto di valico fra i bacini idrografici del Torrente Serina e del Torrente Asnera, afferenti alla principale valle del F. Brembo, a quota 1051. Valico utilizzato in passato sia per la Via Mercatorum, sia per i passaggi transumanti da e per Oltre il Colle e l’alta Val Parina. Oggi servito dalla SP 26.

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Ponte del Sole

Passerella sospesa sul vallone del T. Asnera, collega l’ex-area di tiro a volo Roccolo Corna Bianca con Dossena. Si percorre, con dotazione di sicurezza, con 1200 pedate discontinue per 505 metri di lunghezza a un’altezza di 120 metri da terra. L’opera, di fattura recente, è realizzata con sette funi d’acciaio (due per il sostegno delle pedate intervallate dal vuoto, due per il corrimano e tre come funi di sicurezza). Transito a pagamento.

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Tribulina del Coren

Santella che prende il nome dalla posizione in cui si trova perché, grazie alla sua posizione sulla vallata, quando si suonava un corno si sentiva in ogni angolo di Dossena. La Tribulina è stata recentemente restaurata e fa parte delle numerose santelle votive che si possono incontrare lungo l’antica Via Mercatorum. Le santelle erano dei punti di riferimento e di conforto per i viaggiatori che percorrevano la Via Mercatorum, costretti ad affrontare viaggi lunghi, stancanti e pericolosi e spesso vittime dei briganti (https://www.visitbrembo.it/it/dove-andare/poi/la-trebulina-del-coren). Struttura a capanna: in facciata ‘Il trionfo della Morte’; all’interno ‘Cristo che trionfa sulla Morte’.

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Chiesa di Santa Maria Bambina

Piccola chiesa ubicata presso il Campo sportivo, in Via Villa. Semplice struttura ad aula unica con fronte dotata di lunetta, portale e due finestre simmetriche con cornici in pietra.

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Dossena e dimore antiche di Villa.

Dossena (da Dorsum, ovvero il dosso sul quale si è sviluppato il nucleo abitativo) conta 974 abitanti. I primi insediamenti paiono risalire in corrispondenza della scoperta di miniere di calamina e galena. Per questa ragione Dossena è considerata il primo insediamento stabile in Valle Brembana. Lo sfruttamento delle miniere ha reso il paese un importante centro già dall’epoca etrusca, e tale condizione ha permesso di una rete viabile e mulattiera di collegamento, prima fra tutte l’antica Via Mercatorum. Recuperate sono anche le antiche Miniere di fluorite, oggi accessibili tramite visite guidate. Dossena fu sede della prima chiesa arcipresbiterale in Valle Brembana. Si avanza l’ipotesi della presenza a Dossena di Leonardo da Vinci, rivolto a ricerche per migliorare le capacità delle miniere. La Mascherada de Dosséna è una festa che si svolge a carnevale e celebra il termine dell’inverno, stagione fredda e poco favorevole alle pratiche contadine.
Il percorso segnalato della Via Mercatorum transita a monte del centro storico, lungo la strada per la contrada Villa, lungo la quale prospettano alcune antiche dimore, oggi restaurate, con portali ornati in pietra e stemmi patrizi sugli intonaci.

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Murales di Dossena

Il progetto dei Murales di Dossena, nel cuore della Val Brembana, nasce nella prima metà degli anni ’80 del secolo scorso, promosso dall’Amministrazione Comunale e messo a punto dall’assessore Filippo Alcaini. Al progetto collaborano 30 artisti bergamaschi, che donano alla comunità di Dossena i propri contributi. I 30 murales sono realizzati in tre fasi successive, nel 1981, nel 1982 e nel 1984, con la collaborazione della popolazione e, in particolare, dei proprietari degli edifici.Collegandosi idealmente agli affreschi del passato, le pareti esterne di diverse abitazioni vengono decorate da una serie di dipinti, che ripropongono momenti di vita paesana. Grazie a questa iniziativa il centro del paese si abbellisce di immagini che illustrano la cultura, il lavoro, l’ambiente e le tradizioni locali, comunicando con intima partecipazione la dimensione di un mondo che tende a scomparire (https://www.visitbrembo.it/it/dove-andare/poi/murales-di-dossena).

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Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e Portico dei Morti

Dossena è una delle località più antiche della Valle Brembana così come la sua chiesa, che fu la prima chiesa battesimale del territorio e investita del ruolo di Pieve già dall’alto medioevo. Della chiesa primitiva rimangono solamente le fondamenta sotto la pavimentazione di quella attuale, poiché, edificio centrale nella vita della comunità lungo i secoli, ha sempre subìto le trasformazioni delle varie epoche restando al passo coi tempi e con i vari stili architettonici che si sono susseguiti nel tempo. Osservandone la facciata possiamo cogliere elementi romanici della chiesa dell’anno mille inscritte nel principale prospetto cinque-seicentesco, e le varie aggiunte apportate prima nel 1700 e poi nel 1800. Diversi stili che si fondono con armonia e rivelano al loro interno il tesoro più prezioso: opere d’arte provenienti da Venezia o da altre parti d’Italia e d’Europa, donate da illustri concittadini emigrati in cerca di fortuna, come la decollazione di San Giovanni Battista del Veronese, il Battesimo di Gesù di Francesco Rizzo da Santacroce, il ciclo della Passione di Cristo del Ridolfi e i vari Santi dipinti da Carlo Ceresa; la Sant’Orsola, attribuita a Pauwels Frank o la Madonna de los Remedios proveniente da Siviglia e altri ancora (https://www.visitdossena.it/cosa-fare-e-vedere/san-giovanni-battista-chiesa-plebana/). Da evidenziare anche, sul fianco del sagrato della chiesa il cosiddetto Portico dei Morti (così chiamato poiché posizionato sul luogo del vecchio cimitero), elegante costruzione porticata seicentesca.

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Cappella della Bianzina

Cappellina di fattura relativamente recente, posta in contrada Villa. Struttura a capanna con profonda nicchia contenente una statua in marmo della Madonna; ai lati affreschi di santi; sul frontone esterno l’iscrizione della famiglia benefattrice.

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Ex-miniere di Dossena

Dossena vanta un passato minerario di tutto rispetto. Durante il periodo romano Dossena era un importante centro minerario dell’impero. All’interno delle antiche miniere venivano condannati Ad Metalla gli schiavi di Roma. È forse per questo che nasce proprio in questo piccolo paese montano la prima chiesa della valle Brembana. Generazioni di abitanti hanno lavorato nelle miniere del paese estraendo calamina. Le miniere di Pagliaro erano ricche di fluorite, un particolare minerale che ha la caratteristica di fondere (diventando liquido e scorrendo velocemente) a bassissime temperature. Si diede vita a un incredibile sistema di gallerie, con la sola forza delle braccia e dei picconi e rimane un esempio raro di dedizione e sacrificio. Negli anni ’20 (al culmine dell’attività mineraria) erano circa 1.200 gli abitanti di Dossena e quasi tutti lavoravano in miniera. Le miniere hanno continuato per secoli la loro attività, fino alla chiusura definitiva nella seconda metà del secolo scorso. 34 anni dopo la definitiva cessazione delle attività di estrazione mineraria, finalmente le antiche miniere di Dossena sono state riaperte al pubblico, dopo un lungo lavoro di ripristino e messa in sicurezza reso possibile grazie alla coesione di molti volontari (https://www.visitdossena.it/cosa-fare-e-vedere/le-miniere-di-dossena-in-val-brembana/).*

* NOTA AGGIUNTIVA DEL CENTRO STORICO CULTURALE FELICE RICEPUTI
L’unico riferimento plausibile all’attività mineraria a Dossena in epoca romana è il testo di Plinio il Vecchio che recita così: “Vena quo dictum est modo foditur ignique perficitur. Fit et e lapide aeroso, quem vocant cadmean, celebri trans maria et quondam in Campania, nunc et in Bergomatium agro extrema parte Italiae”. (Naturalis Historia, XXXIV, 2).
Il testo può essere così tradotto: la vena di metallo viene cavata in questo modo e depurata col fuoco. Si produce anche da un minerale contenente rame, detto cadmia, noto nelle terre al di là del mar Mediterraneo e un tempo in Campania, ora anche nel territorio dei Bergamaschi, la zona estrema dell’Italia. Plinio, nativo di Como, potrebbe aver acquisito di persona, o tramite testimoni diretti, le notizie relative alla presenza di miniere sul territorio bergamasco.